In data 1° aprile 2020 la Procura generale della Corte di Cassazione ha diffuso una nota, a firma del Procuratore generale Giovanni Salvi ed indirizzata ai Procuratori generali presso le Corti d'appello, avente ad oggetto «pubblico ministero e riduzione della presenza carceraria durante l'emergenza coronavirus».
Nella nota si affronta, in modo particolare la «tematica delle opzioni che la legislazione vigente mette a disposizione del pubblico ministero per ridurre la presenza in carcere a causa della sottoposizione a misure cautelari o a pena detentiva, allo scopo di contribuire alla miglior prevenzione del rischio di contagio da coronavirus durante la fase emergenziale». A tal riguardo, ci sofferma soprattutto (ma non solo) sulle problematiche relative all'arresto e al fermo, alle misure cautelari, alla detenzione domiciliare ex art. 123 del d.l. n. 18 del 2020, all'affidamento in prova al servizio sociale ed all'ordine di esecuzione della pena detentiva. Lo scopo è quello di individuare, anche per il tramite di una ponderata attività ermeneutica, soluzioni che consentano di contemperare le diverse esigenze in gioco, conferendo un rilievo primario alla tutela della salute dei detenuti e degli operatori penitenziari.
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